Un’occasione di cambiamento offerta e colta al volo. Il coronamento di un progetto riuscito ma, soprattutto, una bella storia da raccontare.

È quello che è successo a Bolzano grazie al corso finanziato dal Fondo Sociale Europeo, progettato da ForTeam assieme all’ente beneficiario Sea Consulenze e Servizi.

“Abbiamo pianificato questo corso di formazione nel settore della cura del verde riservandolo a persone senza fissa dimora” spiega il coordinatore del progetto, Stefano Scolari. “Hanno risposto con entusiasmo 17 persone di differenti età e nazionalità. Dai giovani di 20 anni agli adulti di 66 anni. Si sono presentati italiani, afgani, pakistani e diversi stranieri richiedenti asilo”.

A quel punto è entrata in gioco l’impegno, requisito necessario. “Il percorso è stato particolarmente duro perché si è articolato su 396 ore di lezione e 110 ore di formazione pratica in azienda, in modo da formare competenze spendibili sul mercato. Abbiamo fatto formazione nei vivai, nelle floricolture ma anche nei parchi tematici e nelle aree verdi degli alberghi. Sono state davvero numerose anche le aziende che hanno dato la disponibilità di accogliere i partecipanti in stage. Il corso è iniziato a febbraio del 2020 ed è finito ora.”

Nel mezzo anche una pandemia. “Già – continua Scolari – e questo ci ha creato qualche problema perché abbiamo dovuto organizzarci anche noi per la didattica a distanza. Facile per un ragazzino nella sua cameretta ma farlo per persone che non hanno una casa e dormono nei centri di accoglienza lo è molto meno. Abbiamo fornito loro delle SIM per gli smartphone e i partecipanti si sono collegati da ovunque. Molti per strada, qualcuno da sotto i ponti. Per questo ogni tanto sorrido quando leggo di ragazzi che si lamentano della Dad fatta da casa”.

I risultati finali sono stati straordinari. “Quasi tutti i partecipanti hanno trovato occupazione dopo gli stage. Molti con contratti stagionali che saranno rinnovati il prossimo anno. Due di loro sono ora dipendenti regolari presso una delle aziende dove hanno svolto la formazione. Hanno tutti una strada professionale tracciata”. L’occasione di cambiamento è stata colta e maturata, con non poche emozioni.

Un paio di situazioni, toccano il cuore. “Uno di loro – conclude Scolari – era sempre puntuale ma anche un po’ trasandato nel modo di vestirsi. Sempre rasato dato che utilizzava la macchinetta nel centro notturno dove dormiva. L’ho incontrato nuovamente qualche giorno fa con il capello ordinato e tagliato dal parrucchiere mentre indossava una bella divisa dell’azienda per cui lavora. Un cittadino pakistano che ha perso una gamba in Serbia lungo la rotta balcanica, invece, mi ha comunicato l’altro giorno di aver programmato il check sanitario per ricevere una protesi il prossimo 23 novembre. Tutto grazie ad una situazione più serena dal punto di vista occupazionale. Il lavoro dà sicurezza ed è il premio più grande per il loro impegno.”